La domanda “quando vendere casa”, cioè se esista un momento ottimale per vendere un immobile, a qualcuno potrebbe apparire vaga o un po’ oziosa, ma sicuramente ronza parecchio nelle teste di chi solo cominci a riflettere su questo tipo di operazione…
Sarà bene vendere a breve o a lungo termine? Sarà opportuno sfruttare qualche piccola “onda positiva” di mercato o attendere ipotetici boom immobiliari? Oppure, in qualche caso, non sarebbe forse meglio acquistare piuttosto che vendere? Tutti interrogativi che prima o poi assalgono il titolare di immobile, a volte anche un po’ stanco di tasse, spese e manutenzioni.
Una risposta univoca e di buon senso esiste: a meno che non ci si ritrovi nel bel mezzo di una crisi globale e specifica del mercato immobiliare, è bene che il proprietario venda quando ha l’effettiva motivazione per farlo (in funzione delle proprie esigenze, più o meno stringenti che siano), cercando di sfruttare tutte le condizioni che il mercato corrente gli permette.
Prendendo in esame l’andamento del mercato immobiliare delle compravendite dal 2013 a oggi, notiamo un trend costantemente in crescita che nemmeno l’annus horribilis del Covid (2020) è riuscito a piegare del tutto. Nel 2021 le compravendite immobiliari hanno da subito rialzato la testa toccando la notevolissima cifra di 748.000 unità (fonte Nomisma).
Se è vero che attualmente la guerra russo-ucraina ha innescato fenomeni macroeconomici negativi (crisi delle materie prime, dell’energia, inflazione) e che presumibilmente il mercato immobiliare non si espanderà ai ritmi degli ultimi anni, è anche plausibile immaginare che l’inerzia positiva dell’immobiliare (che la pandemia ha dapprima rallentato, ma che poi, per la reazione delle persone, ha rilanciato) riuscirà ad ammortizzare contrazioni eccessive.
Chi è in affitto ed ha la possibilità di accedere a un mutuo può ancora godere di tassi d’interesse con rate medie piuttosto contenute. Chi ha una casa ed è indeciso se vendere o affittare, probabilmente non dovrebbe “aspettare tempi migliori”, perché ogni anno, dietro l’angolo, ci sono spese condominiali, IMU, manutenzioni, utenze ecc. Per chi deve vendere casa per acquistarne una nuova, come sempre, non ci sarà differenza: se perderà da una parte, guadagnerà dall’altra.
Ecco perché secondo noi il dilemma legato al “quando vendere casa” nella maggior parte dei casi (e probabilmente anche nella contingenza) è un falso problema; la risposta, per chi è realmente motivato a vendere, è quasi sempre la stessa: ora, ma bene, affidandosi ai consulenti giusti.